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Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo

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LOC. SAN LORENZO DE’ PICENARDI

 

La chiesa parrocchiale di S. Lorenzo de’ Picenardi, intolata a S. Lorenzo Martire è situata nel centro dell’omonima frazione del comune di Torre de’ Picenardi.

L’impianto attuale dell’edificio a navata unica, con 4 cappelle per lato e un arioso presbiterio dovrebbe risalire alla fine del ‘600; la chiesa venne interessata da un susseguirsi nei secoli di innumerevoli modifiche e lavori di restauro conclusi soltanto definitivamente con l’ampliamento degli anni 20 del ‘900.

La parte più antica dell’edificio è costituita dalle 6 cappelle della navata principale, la prima di sinistra è quella di  S. Antonio da Padova di Luca da Cremona del 1820, la successiva cappella della BV Maria fu affrescata dall’architetto e artista cremonese G.B. Zaist (1700-1757) nella prima metà del ‘700, l’ancona del 1686 è dell’intagliatore Stefano Frattini;l’ultima del lato sinistro risulta affrescata nel 1717 dal cremonese Angelo Massarotti (1654-1713), autore anche la pala dell’altare raffigurante l’Immacolata con i santi Carlo, Giacomo Maggiore e Margherita.

Sul lato destro dell’edificio sacro si apre la cappella del 1733 dal mantovano Giovanni Tosi di Bozzolo al suo interno un dipinto del 1883 di un pittore locale con i santi Gerolamo e Caterina; procedendo si incontra una cappella decorata da Luca da Cremona con il dipinto del transito di San Francesco Saverio, l’ultima cappella è quella del Crocifisso, affrescata da Giovanni Tosi nel 1733, interessante è il crocifisso in papiro, del 1716 di Gianpietro Brusca.

Le ultime due cappelle, ora spoglie, ospitavano il fonte battesimale settecentesco in marmo di Rezzato e nella parte alta la manticeria dell’antico organo.

Sul lato destro ai piedi del presbiterio un dipinto del 1703 del pittore Agostino Bonisoli (1635/1707) raffigura la BV con i santi titolari della chiesa Lorenzo e Apollinare con le anime purganti.

Nella prima metà del ‘900 la chiesa subisce una radicale trasformazione e ampliamento, con la demolizione e rifacimento del presbiterio, della facciata, pavimentazione, e della costruzione della cappella esterna di S. Luigi.

Nel 1912-13 viene costruito il nuovo organo a due tastiere dall’organaro cremonese Giuseppe Rotelli che ha purtroppo portato alla distruzione dell’antico e pregevole organo “Angelo Bossi e nipoti 1844”, inaugurato all’epoca dal conosciutissimo e affermato musicista Ruggero Manna, lo strumento subisce un ulteriore spostamento nel 1933 durante i lavori di ampliamento della chiesa nella parete sinistra sempre adiacente al presbiterio, dove si trova tuttora.

Nel presbiterio sono confluite varie opere d’arte della costruzione precedente, fra cui due grandi dipinti collocati ai lati, il primo opera di Ermenegildo Lodi, con la Vergine e i santi Omobono, Antonio da Padova, Francesco d’Assisi e un mendicante, sull’altro lato un’altra grande tela con la Nascita della Vergine; nell’abside il pregevole coro ligneo del 1714 intarsiato del cremonese GB Aimo, autore anche del mobile della sacrestia.

L’altare maggiore ligneo del 1768 è di Giuseppe Spada; nell’abside la pala con il martirio di S. Lorenzo di Vincenzo Borroni, figlio del pittore cremonese G. Angelo Borroni, databile all’ultimo quarto del XVIII secolo.

 

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